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EL PODER DE LAS CREENCIAS

Realmente una entrevista de lujo que ya desde hace algún tiempo quería publicar. El doctor Wayne Dyer, uno de los mejores escritores de libros de autoayuda y superación personal y espiritual con más de 30 obras publicadas y el Doctor Bruce Lipton, importante biólogo celular y gran investigador, autor de varios libros entre los que se encuentra el best seller "La biología de la Creencia", obra
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°Grand Entrance°, sempre più Curiosity aspettando lo sbarco su Marte, video by NASA!

(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech)

NEWS SPAZIO :-Nella settimana che precede l'arrivo del rover Curiosity (MSL, Mars Science Laboratory) su Marte la NASA si sta scatenando in operazioni mediatiche. Una di queste mi è stata segnalata da Simo che ringrazio, due video che introducono lo spettatore alla missione NASA e lo fanno atterrare su Marte insieme al rover.

Sono presentati dagli interpreti di James T. Kirk e da Wesley Crusher del mondo Star Trek, al secolo William Shatner e Wil Wheaton.

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Unasam Ancash: Transferencia del Canon Minero en Ancash 2012

Luego de un mes de espera el Ministerio de Economía y Finanzas (MEF) realizó la transferencia de Canon Minero del 2012, y como sabemos, viene a ser el 50% del impuesto a la renta que las empresas mineras han declarado en el periodo fiscal 2011. En este sentido a nuestro departamento se ha transferido la suma de S/. 960.8 Millones y que viene a ser un 28% más que lo recibido en junio del 2011 (Ver cuadro Nº 01).


 Una de las novedades a destacar en la presente transferencia es que las dos universidades públicas de Ancash (la UNASAM en Huaraz y la del
Santa enChimbote) han recibido directamente la transferencia del Canon, pues en años anteriores era mediante el Gobierno Regional de Ancash quien luego de recibir el Canon Minero de parte del Gobierno Central realizaba la transferencia a dichas universidades.


Elaboración: CEDEP-ProParticipación Ancash. Fuente: Portal Transferencias -MEF Gráfico N° 01: Ancash. Transferencia de Canon Minero en el 2011. corresponden a la transferencia de Canon Minero correspondiente al 2012 y no se incluye los montos generados por los intereses entre enero y junio del presente año. Esto con la finalidad de buscar la conciliación con datos exactos de cuánto han declarado las empresas mineras, cuánto ha recibido el gobierno central y cuánto se ha transferido al departamento de Ancash.

Transferencia a nivel departamental
De los S/. 960.8 Millones, el 78% corresponde a los 166 Gobiernos locales de Ancash y solo el 17% al Gobierno Regional. Lo cual nos hace deducir que aún no se ha transferido la totalidad de Canon Minero que le corresponde al GR, según la norma le corresponde el 20% (Ver las transferencias en porcentajes del cuadro Nº 01). La transferencia que le resta al GR se calcula en S/.40,553,505.63 Nuevos Soles, que probablemente, se realizará en los siguientes meses del 2012 tal como ha ocurrido en años anteriores hasta llegar al nivel del 20% del Canon para Ancash.


Descargar el reporte completo (HAZ CLICK AQUI)


Fuente: Cedep Ancash

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Progress M-15M, re-docking effettuato con successo

(La Progress 38, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Qualche giorno fa avevo pubblicato la notizia di un problema verificatosi durante il test di una nuova modalità di rendezvous ed aggancio automatico da parte della navetta automatizzata cargo Russa Progress M-15M. Eccola


La navetta, già sulla Stazione Spaziale sin da Aprile, si era sganciata dalla ISS per testare la nuova antenna Kurs-NA. Il test prevedeva un allontanamento ed una nuova sequenza di avvicinamento ed aggancio automatici utilizzando appunto il nuovo sistema.
Ma un malfunzionamento all’antenna Kurs-NA aveva innescato il protocollo automatico di abort della sequenza di docking con successivo allontanamento della navetta in posizione di sicurezza.

Ebbene, un nuovo tentativo di attracco automatico tramite Kurs-NA ha avuto luogo ieri, con pieno successo.

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HTV-3 Kounotori3 è arrivato sulla Stazione Spaziale Internazionale, video!

(Immagine, credit NASA TV)

NEWS SPAZIO :- Ed anche il terzo esemplare della navetta automatizzata giapponese HTV-3 Kounotori3 (Cicogna Bianca) è arrivato sulla Stazione Spaziale Internazionale, dopo il lancio avvenuto Sabato 21 Luglio.

Alle ore 14:23 (ita) di oggi l'astronauta Joe Acaba dall'interno della ISS con l'assistenza di Aki Hoshide ha "catturato" HTV-3 utilizzando il braccio robotico della Stazione Canadarm2.

A seguire, alle ore 16:34, Hoshide ha poi posizionato ed agganciato Kounotori3 nel portellone rivolto verso Terra del modulo Harmony.

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Un po° di storia, le missioni Terrestri su Marte

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Mentre aspettiamo l'arrivo del Rover Curiosity (MSL, Mars Science Laboratory) sul suolo di Marte (cratere Gale) mi è capitato di leggere sulle precedenti missioni spaziali riguardanti il Pianeta Rosso svolte o tentate dalle varie agenzie spaziali Terrestri.

Sono un certo numero, si parte dal lontanissimo 1960 con la Marsnik 1 (USSR) fino ad arrivare al lancio di Curiosity (USA) dello scorso 26 Novembre 2011.

Ve le propongo una dopo l'altra, con una brevissima nota descrittiva.

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Anche la sonda ESA Mars Express sarà di supporto per l°imminente arrivo su Marte del rover NASA Curiosity

(Immagine, credit ESA)

NEWS SPAZIO :- Ci stiamo avvicinando a quei "sette minuti di Terrore" in cui il rover NASA Curiosity (MSL, Mars Science Laboratory) atterrerà sulla superficie di Marte, nel cratere Gale.

Una flotta internazionale di sonde orbitali farà la sua parte per supportare il nuovo "alieno Terrestre", nella cui missione riponiamo tante aspettative.

Tra queste vi è anche la sonda Europea Mars Express.

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Progress M-15M, re-docking abortito durante il test di una nuova antenna

(La Progress 38, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Kurs-NA è la nuova antenna del sistema Russo Kurs per l'avvicinamento e l'aggancio automatici dei veicoli Progress e Soyuz con la Stazione Spaziale Internazionale. Nelle scorse ore un test per provare questo nuovo dispositivo ha avuto alcuni problemi.

La navetta cargo Progress M-15M, arrivata sulla Stazione in Aprile, si è sganciata dalla ISS con l'obiettivo di effettuare un rendezvous ed aggancio automatici utilizzando la nuova antenna.

Il docking era previsto per le 3:57 ora Italiana di Martedì 23 Luglio, ma un malfunzionamento al sistema Kurs ha innescato il protocollo automatico di allontanamento in posizione di sicurezza.

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IRVE-3, pieno successo per un esperimento rivoluzionario per la futura esplorazione spaziale, spettacolari video NASA!

(Immagine, credit NASA TV)

NEWS SPAZIO :- Ha quasi del fantascientifico il test che ha avuto luogo ieri Lunedì 23 Luglio al Centro NASA Wallops Flight Facility, Virginia.

Un 'sounding rocket' Black Brant XI, un piccolo razzo suborbitale lungo 19,5 metri e largo appena 56 centimetri, è partito per un volo di 20 minuti, raggiungendo un'altitudine massima di circa 463.5 Km.

Si è trattato di un dimostratore tecnologico per qualcosa che promette di essere rivoluzionario, uno scudo termico gonfiabile.

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EL AMAR ABRE PUERTAS - OSHO

El amor no necesita de grandes demostraciones, el amor puede expresarse de maneras muy simples, en pequeños actos y sin embargo tener gran efecto en las personas y en los seres vivos. Una sonrisa, un pensamiento, una mirada, un abrazo, una palabra expresada con amor en el momento oportuno, puede a veces hasta salvar la vida de quien ha perdido las esperanzas. Pero no sólo eso, el amor sobretodo
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KOUNOTORI3, Navetta cargo Giapponese HTV-3 in volo verso la Stazione Spaziale Internazionale, il video del lancio!

(Immagine, credit NASA TV)

NEWS SPAZIO :- E' partito ieri Sabato 21 Luglio alle 04:06 ora Italiana il terzo esemplare della navetta automatizzata Giapponese HTV per portare rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale.

HTV-3 denominato KOUNOTORI3 è stato lanciato da un razzo vettore H-IIB F3 dal Tanegashima Space Center.

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Drop Parachute Test per la nuova capsula spaziale Orion, by NASA!


NEWS SPAZIO :- Continuano i test di qualificazione della capsula spaziale NASA MPCV (Multi-Purpose Crew Vehicle), o Orion.

Recentemente il primo esemplare space-bound è stato consegnato al Kennedy Space Center. Due giorni fa invece un modello di test di Orion ha completato con successo una nuova prova, il parachute drop test.

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Individuato forse il più vicino esopianeta più piccolo della Terra, by Spitzer!

(Immagine, credit NASA/JPL-Caltech)

NEWS SPAZIO :- Mediante il Telescopio Spaziale NASA Spitzer è stato individuato quello che sembra essere un esopianeta "piccolo", il cui diametro è di circa 8,400 kilometers, 2/3 rispetto alla Terra.

Questo pianeta (per il momento ancora 'pianeta candidato') si chiama UCF-1.01 e si trova a 33 anni luce da noi. Si tratterebbe del più vicino a noi ad avere tali dimensioni.

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Audacity to Dream!

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Audacia, Arditezza, Faccia tosta, Impudenza, Sfacciatezza, Sfrontatezza, Temerarietà... ci stanno bene un po' tutti questi vocaboli nella traduzione della parola inglese Audacity che troviamo nel titolo del bellissimo video che vi propongo in questo post.

"Audacity to Dream!" - punto esclamativo incluso - è stato presentato il 6 Luglio scorso al TEDxISU, l'evento TED ospitato dalla International Space University.

Torniamo a parlare di sogni, passioni e scopriamo di essere in buona compagnia.

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Luna, 43 anni fa!

(Immagine, credit NASA)

NEWS SPAZIO :- Non c'è bisogno di aggiugnere molto, vero? 43 anni fa, la missione di Apollo 11, il primo uomo a raggiungere la Luna.

Ogni anno di questi tempi viene naturale ritornare col pensiero a quell'impresa, che resta senza ombra di dubbio una delle più importanti di tutto il genere umano.

Vi ripropongo tre post che ripercorrono questo fantastico evento.

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Batterio GFAJ-1, vita all°arsenico sì o no?

(Immagine, credit Jodi Switwer Blum)

NEWS SPAZIO :- Un po' meno di due anni fa una ricerca presentata dalla NASA aveva prodotto risultati rivoluzionari nel campo della biologia. Mi riferisco alle sorprendenti capacità che avrebbe mostrato GFAJ-1, un particolare batterio che in condizioni estreme avrebbe addirittura utilizzato l'arsenico - noto per essere un potente veleno - come componente per il proprio metabolismo, fino ad utilizzarlo per costruire nuovo materiale genetico. Ne avevamo parlato qui.

La ricerca pubblicata nel Dicembre 2010 aveva generato da subito molte discussioni anche discordanti tra loro. E questa è una cosa del tutto normale, aspicabile anzi.

E' il metodo scientifico, in cui un gruppo di ricerca fa un'affermazione e la motiva con dei risultati. A quel punto la palla passa alla comunità scientifica, la quale effettuando nuovamente gli esperimenti indicati dal gruppo di ricerca sarà in grado di validare o confutare la tesi iniziale.

E tornando a GFAJ-1, negli scorsi giorni sono stati pubblicati i risultati di due nuovi studi indipendenti tra loro che sembrano confutare i risultati fino ad ora pubblicati. Vediamo i dettagli.

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AFIRMACION POSITIVA Louis Hay

Comparto esta liberadora afirmación de Louis Hay:
"Como Yo me Amo y me acepto a mí mismo/a tal como Yo Soy, aquí y ahora con todas mis tan llamadas fallas e imperfecciones, encuentro más fácil aceptar a otros de la misma forma. Yo estoy aprendiendo a SOLTAR la NECESIDAD de controlar a otros y permitirles la LIBERTAD de SER como ELLOS SON. Yo estoy aprendiendo a CREAR MI PAZ INTERNA, y
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Soyuz TMA-05M, Expedition 32-33 è arrivato sulla stazione Spaziale Internazionale, video by NASA!

(Immagine, credit NASA TV)

NEWS SPAZIO :- Dopo due giorni di viaggio, la capsula Russa Soyuz TMA-05M è arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale questa mattina alle 06:51 ora Italiana.

A bordo i tre componenti dell'Expedition 32, Suni Williams, Yuri Malenchenko ed Aki Hoshide.

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Superata nuova importante milestone per il trasporto di esseri umani con la capsula Dragon di SpaceX, by NASA!

(Immagine, credit SpaceX)

NEWS SPAZIO :- L'azienda Space Exploration Technologies (SpaceX) ha superato un nuovo step per la realizzazione della versione 'manned' della capsula Dragon, la prima navetta spaziale commerciale ad aver raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (trovate tutte le notizie di questa storica missione qui).

Il 14 Giugno scorso si è svolta con successo la Concept Baseline Review nella sede centrale di SpaceX a Hawthorne, California. SpaceX ha presentato a NASA i dettagli progettuali di ogni fase di una missione con astronauti in orbita Terrestre.

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Soyuz TMA-05M, lancio perfetto, il video by NASA!

(Immagine, credit NASA/Carla Cioffi)

NEWS SPAZIO :- Lancio perfetto questa notte per il 32° Equipaggio che raggiugnerà la Stazione Spaziale Internazionale. Alle 08:40 ora locale la Soyuz TMA-05M è partita dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Da noi in Italia erano le 4:40.

Se avete perso la diretta video in questo post trovate il replay del decollo.

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Soyuz TMA-05M, in diretta il lancio spaziale di Expedition 32-33 verso la ISS, stream video NASA!

(Immagine, credit RSC Energia)

NEWS SPAZIO :- Eccoci al prossimo lancio di un equipaggio per la Stazione Spaziale Internazionale. Siamo arrivati ad Expedition 32-33, Yuri Malenchenko, Sunita Williams ed Akihiko Hoshide.

Il lancio avrà luogo questa notte Domenica 15 Luglio alle 04:40 ora Italiana dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.

Per chi volesse qui sarà possibile assistere in diretta all'evento.

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LAS CAUSAS DEL DINERO

Por Brian Tracy
Nunca más, vuelva a preocuparse por el dinero.Usted debe tener el propósito de llegar al punto donde tiene suficiente dinero de modo que nunca tenga que preocuparse por él, otra vez. La buena noticia es que la independencia financiera es más fácil de conseguir hoy en día que nunca antes. Vivimos en el país más rico, en el más rico momento de toda la historia humana. Estamos
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Soyuz TMA-05M ed ISS Expedition 32-33, si avvicina il lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale

(Immagine, credit NASA/Carla Cioffi)

NEWS SPAZIO :- Il prossimo equipaggio di astronauti a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale sarà l'Expedition 32/33, a bordo della capsula Russa Soyuz TMA-05M.

Il lancio avverrà dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan Domenica mattina, il prossimo 15 Luglio, alle 04:40 ora Italiana.

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10 formas de mejorar la búsqueda de Google para el usuario normal


Una de las herramientas que más utilizamos diariamente es Google. El buscador se ha transformado en un nombre de todos los días –incluso “googlear” es un verbo aceptado. Pero no todos sabemos cómo sacarle provecho de forma correcta. Por eso, hemos preparado una guía con 10 consejos para realmente sacarle el jugo a las búsquedas de Google.
Mejorar la búsqueda en Google Search con comandos
Algunas personas dicen “si no está en la primera página de resultados de Google,entonces no existe”. Esto puede ser correcto si somos bastante vagos, pero también vale recordar aquella frase que las abuelas usaban: “el que busca, encuentra”. Google tiene un universo tan amplio del cual extraer información, que a veces tenemos que delimitarlo con algunos comandos.
¿Cómo funcionan estos comandos? Es simple, en la barra de búsqueda tenemos que insertar determinados textos para que la búsqueda se vea limitada. Para que quede bien en claro, acompañaremos cada uno de estos 10 consejos con una captura de pantalla.
  • “site:” Esta es una de las formas de búsqueda más populares. Lo que nos permite es buscar una palabra clave dentro de un sitio determinado, en lugar de buscar en la totalidad de la red. Sirve también para la búsqueda de imágenes.
  • “filetype:” Con este comando podemos buscar documentos determinados que pueden estar en la web. Por ejemplo, es muy útil para buscar PDFs con información particular.
  • “link:” Si tenemos un blog o una página web, a veces vamos a querer saber qué está diciendo la gente de nosotros. Este comando de búsqueda nos permite rastrear en la web los links que redirigen a nuestro sitio y que están presentes en otras webs.
  • “book” Este comando es bastante simple y es probable que lo vengamos utilizando sin darnos cuenta. Precediendo la búsqueda con la palabra “book” (libro en inglés) hará una búsqueda general. Si queremos algo un poco más detallado, podemos recurrir a Google Books.
  • “define:” A veces necesitamos saber qué significa una palabra de forma rápida, sin tener que recurrir al diccionario. Y con el preview de Google, podemos hacerlo fácilmente. Sólo tenemos que insertar esta palabra para obtener una definición.
  • “movie:” Un comando ideal para los cinéfilos. Usando este comando podemos obtener reseñas y horarios de cine. Además de más información relacionada con la película, sin tener que distraernos mientras buscamos entre una infinidad de links relacionados.
  • “cache:” Las páginas web pueden ser bastante inestables, y si necesitamos información de una de ellas que no está funcionando bien, también puede ser bastante frustrante. Con Google, podemos buscar el caché almacenado por el buscador para acceder a la información cuando tengamos ganas.
  • “intext:” Cuando estamos haciendo un trabajo para la universidad, o una investigación, y queremos saber el “sentimiento” general de los usuarios sobre un determinado tópico, una buena forma de hacerlo es usando este comando, que nos permite identificar determinadas frases dentro de un texto.
  • “allintitle:” De una forma similar que el anterior, este comando obliga a Google a mostrarnos los resultados de sólo los sitios que tengan en su título las palabras claves que estamos buscando. Para buscar en la URL, podemos usar el comando hermano“allinurl:”.
  • Calculadora: con las búsquedas de Google también podemos realizar operaciones aritméticas básicas, y hacer operaciones de conversión de monedas, entre otras cosas. También podemos calcular porcentajes.
Estos son solamente algunos de los trucos más básicos para la búsqueda de Google. Como siempre, están invitados a dejar sus sugerencias en los comentarios.
Tomado de Bitelia con Licencia Creative Commons

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LauncherOne, il progetto per un nuovo servizio di lancio orbitale per piccoli payload di Virgin Galactic


NEWS SPAZIO :- E' stato presentato ieri 11 Luglio durante il Farnborough International Air Show 2012 un nuovo progetto di Virgin Galactic, offrire servizi di lancio orbitale per piccoli payload.

Basato sulla stessa tecnologia sviluppata per i voli suborbitali a pagamento che prenderanno il via nel 2013, LauncherOne - questo è il nome - è un razzo vettore che verrà lanciato "in volo" da WhiteKnightTwo, l'aereo carrier di SpaceShipTwo.

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La pobreza como pretexto de la izquierda


Introducción

La pobreza es el argumento más utilizado por la izquierda, tanto para legitimar su doctrina y accionar como para desprestigiar al capitalismo. Según la perspectiva de izquierda, los pobres son una prueba del fracaso del "sistema capitalista". Ellos defienden el socialismo, un sistema que garantiza la inexistencia de pobres, un paraíso de igualdad donde no habría ni ricos ni pobres. Sin embargo, hay varios elementos y hechos reales que demuestran la precariedad de las visiones de izquierda y lo iluso de sus aspiraciones. En este trabajo veremos, en primer lugar, cómo la pobreza es un concepto muy manoseado por las ciencias sociales y por los políticos. En segundo lugar,
consideraremos las pruebas que ya la historia nos proporciona sobre las posibilidades reales de las tesis de izquierda aplicadas a los hechos. Luego mostraremos cómo el capitalismo es el sistema que ha logrado sacar de la pobreza a varias naciones en el último medio siglo, mientras que el socialismo hundió en la miseria a varias otras. Por último, aprenderemos que la política no consiste en construir un mundo especial sino en manejar la existencia humana en un ambiente de libertad y de respeto por los seres humanos, que son en sí mismas las metas más preciadas que la política puede garantizar.


La política de la pobreza

Para comenzar aclaremos una primera diferencia entre ambos sistemas en cuestión. Si bien empleamos el concepto "sistema" para referirnos al capitalismo, es necesario dejar en claro que no existe un "sistema capitalista" en el mismo sentido en que existe un "sistema socialista". El capitalismo no es un sistema que haya sido concebido teóricamente por alguien, con el objetivo explícito de solucionar los problemas de la humanidad, y el cual debe ser montado en la sociedad e impuesto por la fuerza siguiendo los planos teóricos, con sus respectivos controles rigurosos para impedir cualquier desviación. Así funciona el socialismo; pero no el capitalismo. En tal sentido, el capitalismo no es un sistema sino la expresión conceptualizada de un mundo libre, regido por el intercambio de bienes y servicios en un ambiente de libre mercado. En otras palabras, estamos hablando de algo que ha existido de manera natural y de diferentes formas a lo largo de miles de años en la humanidad. Por ello, mientras que la libertad es consustancial al capitalismo, no ocurre igual en el socialismo, donde predominan las restricciones. Actualmente, en muchos países, incluyendo el Perú, existe una situación anómala donde ambas nociones se mezclan un poco, mostrando sectores con muchas restricciones, como el campo laboral, junto con sectores de mucha libertad, como las inversiones y la banca. Hecha esta precisión, vayamos ahora a hablar de los pobres.

La izquierda acostumbra "denunciar" la pobreza, señalando a los pobres como prueba de que el sistema capitalista o "neoliberal" no funciona. Cada vez que señalamos el éxito del Perú en los últimos veinte años con una política de libre mercado, la izquierda refuta de inmediato afirmando que aún hay mucha pobreza. La pregunta que deberíamos plantearnos es si estamos en busca de erradicar la pobreza. ¿De eso se trata realmente? No. Para ser honestos, la política no consiste en eso. Aunque los políticos parecen haberse quedado en esa percepción, pues todos aseguran gobernar para los más pobres, la política en realidad no trata de los pobres. Eso es lo que nos ha hecho creer la izquierda con su retórica centrada en la pobreza, y mostrándola como una prueba del fracaso de la política. Tanto nos han señalado a los pobres como prueba de fracaso que los políticos ya solo piensan en "gobernar para los más pobres". Pero se trata de un error. Uno de los muchos errores a los que la izquierda nos ha llevado con su retórica llena de falacias. Mucha gente ha caído víctima de las confusiones teóricas generadas por la izquierda, y hoy nos movemos en medio de una sociedad confundida, manejada por políticos confusos y repletos de falsos conceptos que ya forman parte de lo "políticamente correcto".

La política no consiste en erradicar la pobreza sino en generar posibilidades que permitan crear riqueza. Sería mejor dar un ejemplo simple. La política es como organizar una fiesta para que todos puedan divertirse. Podemos hacer eso, pero no podemos garantizar que todos se divertirán y, mucho menos, que lo harán en un mismo grado de igualdad. Siempre habrá quienes no se interesen por la fiesta, además de gente que por creencias religiosas tiene impedido divertirse, por ejemplo. Pero ¿eso prueba el fracaso de la fiesta? ¿Estamos obligados a que todos se diviertan por igual o simplemente a dar una buena fiesta en la que cualquiera pueda divertirse, si lo desea? En la política ocurre lo mismo. Debemos crear buenas condiciones para que todos puedan aprovecharlas, pero no podemos garantizar que todos lo harán, y menos en igualdad de condiciones, y mucho menos en igualdad de resultados. Hasta allí no llega la responsabilidad ni las posibilidades de la política. Existe una distancia saludable entre la vida de los ciudadanos y los alcances y posibilidades de la política de un Estado. Debemos respetar, exigir y defender esa distancia. No podemos obligar a la gente a tomar decisiones para su propio beneficio. Nadie está obligado a crear riqueza y a integrarse a la dinámica económica del mundo. Podemos ofrecer educación, pero no garantizar que todos aprenderán igual. Podemos ofrecer servicios de salud, pero no evitar que sean negligentes con su salud. Podemos ofrecer créditos, pero no impedir que sean malgastados. Podemos ofrecer seguridad bancaria pero no obligar a la gente que use los bancos. Hay una gran distancia entre lo que la política puede hacer y las decisiones que las personas deben tomar. Por lo demás, la vida humana tiene muchos matices y formas de existencia, y debemos entender y respetar todos esos matices y formas de desarrollar la vida. Una cierta forma de pobreza y de riqueza es parte de esos matices que tiene la vida. La existencia humana se basa en la variabilidad y no en la igualdad.


La pobreza

No estamos hablando obviamente de una pobreza endémica, apoderada de una nación entera, creando condiciones que hacen imposible el despegue autónomo del país, como es el caso de Haití. Nos referimos a los matices que se dan en un país en donde existen posibilidades reales de generar riqueza y esta existe visiblemente. Desde luego que puede haber también una pobreza generalizada y derivada directamente de las condiciones políticas y económicas que rigen a un país, como observamos en Cuba. Pero por otro lado, lo que solemos llamar "pobreza" en términos generales es también un conjunto de diversas formas de vida que se generan por diferentes razones. Incluso el calificativo de "pobreza" responde a una cierta forma de ver y entender el mundo, antes que a una condición específica real. Hay "pobreza" desde el punto de vista de la economía, pero referida a veces a comunidades que tienen ciertas condiciones culturales propias, no derivadas de la política de un Estado. Podríamos diferenciar a la pobreza por el grado de vinculación que tiene una comunidad con el Estado. Muchas viven al margen de las influencias de la política y del Estado.

La pobreza más cercana a las políticas del Estado es la que se genera alrededor de las grandes ciudades como cinturones de miseria, consecuencia también de características culturales (migración, crecimiento familiar descontrolado, invasiones de tierras, etc.) o debido a fenómenos coyunturales (catástrofes naturales, violencia política, etc.), pero estas formas tienden a ser temporales y los pobres llegan a salir de esa situación si hay buenas condiciones políticas. Lo hemos visto en Lima, en todo el cono norte que hoy es el foco del poder económico, pero que treinta años atrás eran zonas de miseria. También lo hemos visto en el emporio comercial de Gamarra, creado por migrantes pobres que se iniciaron en la venta ambulatoria. Por eso usamos la simpática palabra "emergentes" para denominar a esos ex pobres que con su esfuerzo y trabajo lograron construir un destino de prosperidad, gracias a un ambiente de libertad y de derechos que ofrece un régimen capitalista.

Pero hay muchos otros tipos de "pobreza" mal conceptualizados, como el que se observa en comunidades nativas de la sierra y la selva. No podemos violentar el estilo de vida de estas comunidades para alcanzar nuestros estándares occidentales de riqueza. También existe una pobreza endémica, propia de regiones que, pese a sus riquezas naturales, viven marginadas por la falta de vías de comunicación. Existe otra pobreza de tipo postal, que permanece igual por la propia naturaleza de su afincamiento, como la que observamos en los cerros más próximos de Lima, donde vive gente que habiendo acumulado riqueza suficiente no cambia su régimen de vida o la mejora en ese mismo espacio, como lo evidencian las construcciones de material noble. El caso es que esa postal de "pobreza" siempre la veremos como parte del paisaje, aunque sea una imagen engañosa. En suma, tenemos muchas formas de "pobreza", incluyendo la ficticia, aquella que se simula solo para poder alcanzar los beneficios sociales del Estado. Una buena parte de la estadística estatal es de ese tipo. Pero al final de todo, los órganos del Estado nos ofrecen estadísticas de pobreza muy simplificadas que no nos explican de qué clase de pobreza hablan. Solo nos dicen 35% de pobreza. Esa manera de mostrar y entender la pobreza nos parece sumamente ineficiente e irreal.


La izquierda y la pobreza

Como acabamos de ver en este rápido y apretado análisis, existen muchas formas de "pobreza" y ninguna de ellas es consecuencia del capitalismo. Al contrario, el capitalismo permite que muchas formas de pobreza sean una condición temporal, y ofrece la oportunidad de emerger o salir de ella. En cambio los regímenes de izquierda ayudan al pobre pero no les permiten escapar de esa condición. Más allá de esto, la relación de la izquierda con la pobreza es paradójica. No hay político de izquierda que no haga campaña a favor de los más necesitados, y que no pretenda erigirse en el redentor de los pobres, el mesías que conducirá a los desposeídos hacía la tierra prometida, liberándolos de la miseria; pero lo cierto es que la izquierda no les permite emerger ni salir de su pobreza. Hoy el discurso de izquierda habla de "incluir" a los pobres. La frase de moda es "inclusión social" pero en el plano político es simple asistencialismo estatista. Se ha entendido la "inclusión social" como una forma de llevar el accionar del Estado a zonas que no han sentido su presencia, pero lo que han hecho es llevar ayuda. Esa no es la clase de inclusión que los pueblos necesitan y reclaman. El Estado debe llegar con carreteras, redes eléctricas, tuberías de alcantarillado y agua potable, seguridad, etc. La ayuda temporal del Estado solo debe llegar cuando hay emergencias, y la permanente debe estar focalizada en sectores realmente vulnerables como ancianos, huérfanos, etc.

No hay duda que los pobres son el público objetivo de los políticos de izquierda. Es una actitud que se recubre con valores altruistas como solidaridad y "sensibilidad social". Todo esto hace que la izquierda sea vista como la opción correcta. Los de izquierda se muestran como los seres más sensibles y nobles del mundo, pero detrás de esa aparente sensibilidad por los pobres, practican una doctrina del odio y la violencia. Lo curioso es que pese a esta pasión y dedicación por los pobres, en todo el siglo XX y hasta el presente, la izquierda es la clase política que más pobres ha generado, llevando incluso a países enteros a la miseria más agobiante. Y es que no basta hablar de los pobres para que estos dejen de serlo. Tampoco da resultados ir hacia los pobres con ayudas directas, convirtiendo al Estado en una gran beneficencia, como el Estado cubano, repleto de programas sociales asistenciales y permanentes, que a la larga se pervierten de diversas formas, entre ellas, la corrupción. Eso no funciona. La política no puede reducirse a la ayuda a los pobres. Eso es perder de vista los objetivos generales que persigue la política como la gran tarea de construir una nación. Una tarea que no la hace solo el Estado sino básicamente los propios ciudadanos a quienes el Estado debe ofrecer libertad, medios y soporte traducidos en recursos, infraestructura y formas complementarias de sostener el accionar de la gente. La política entendida como ayuda a los pobres se reduce a una simple misión asistencialista y clientelista, que no crea fortalezas entre los ciudadanos. En muchas ocasiones la ayuda que los regímenes de izquierda ofrecen se convierte en un premio a la pobreza, lo que alienta a seguir en dicha condición.

Durante el siglo XX la izquierda socialista mundial se caracterizó por crear regímenes de pobreza y miseria. Aunque en este siglo el socialismo marxista ha desaparecido, hay una nueva versión de socialismo populachero que no ha producido resultados muy diferentes, como podemos observar en los países dominados por esta nueva izquierda, tales como Venezuela y Argentina, donde los regímenes de Hugo Chávez y Cristina Fernández han incrementando notablemente el número de pobres, pese a las grandiosas ayudas estatales. La pobreza crece al margen de los fabulosos ingresos que tienen estos países por la venta de sus commodities, lo que solo se refleja en el crecimiento estadístico de su economía, pero que va paralela a su degradación social. Otros países, como Brasil con Lula, han conseguido que las estadísticas no contabilicen tanta pobreza, pero no porque los pobres hayan superado su condición sino porque gozan de programas asistenciales que evitan su contabilización. Al menos es un truco mejor que el de Cuba que falsea sus estadísticas o simplemente las niega.

A estas alturas de la historia ya no es ningún secreto que los regímenes de izquierda generan pobreza, mientras que los de derecha generan progreso y riqueza. Los ejemplos más claros y contundentes son los cuatro tigres del Asia: Hong Kong, Singapur, Corea del Sur y Taiwan. Estos tres últimos escaparon de la miseria en menos de treinta años, orientando sus exportaciones al mundo y convirtiéndose en economías globales. Por su parte, regímenes de izquierda como los de Cuba y Corea del Norte solo han generado miseria y degradación humana, en medio de regímenes cerrados, totalitarios y vergonzosos.

¿Cómo explicar que quienes más dicen preocuparse por los pobres acaban generando más pobreza y miseria?  Peor aún: ¿cómo es posible que después de comprobarse el fracaso de los planteamientos de izquierda a lo largo del mundo entero, todavía existan políticos insistiendo en estos planteamientos, y gente dispuesta a escucharlos y seguirlos? Podríamos preguntarnos incluso ¿cómo es posible que la izquierda latinoamericana, responsable de miseria, muerte y destrucción, a causa de regímenes de opresión como el de Cuba, terrorismo genocida como el de Sendero Luminoso, guerrillas criminales y despiadadas como las FARC, y otras formas perversas de política basadas en la violencia y el desprecio por la ley, tenga todavía audiencia en la juventud actual? Una respuesta simple y fácil podría ser: la infinita estupidez humana. Pero creo que incluso la estupidez merece explicación.


La ideología del odio social

Vamos a pasar por alto el hecho de que muchos políticos hablan de los pobres y se ocupan de ellos tan solo en términos populistas y clientelistas, vale decir, en busca de votos. Este tipo de actitudes lejos de resolver el problema tiende a mantener la pobreza y, peor aun, a premiarla. Pero vamos a dejar a los clientelistas como Hugo Chávez y a ocuparnos de la teoría de la izquierda en torno a la pobreza. No hay una teoría oficial que explique la pobreza pero la izquierda sugiere que es el resultado de una estructura social y de un esquema económico. La teoría social nos habla de clases dominantes que oprimen a las clases débiles. Es decir, que los ricos son ricos a costa de los pobres. La teoría económica nos habla de la propiedad de los medios de producción y de la plusvalía. Es una especie de explotación de los trabajadores por parte de los empresarios. A partir de estas concepciones de base, la izquierda genera su prédica de odio de clases y de revolución en busca del cambio del sistema económico.

Bajo esta perspectiva, la izquierda fue a lo largo del siglo XX la fuente de una nueva violencia mundial, que reemplazó a las tradicionales guerras entre naciones para pasar a guerras intestinas a cargo de guerrillas y terroristas enfrentadas al Estado por la conquista del poder, inspiradas en la revolución francesa y bajo los mismos lemas de justicia, igualdad y solidaridad. La izquierda ha sido el sector político encargado de sembrar el odio de clase, el odio a la empresa privada y la animadversión de los trabajadores contra sus patrones, con el objetivo de crear las "condiciones históricas y sociales" necesarias para su revolución. La izquierda ha sido la fuente de todos los odios que han alimentado la política nacional a lo largo del siglo XX, y lo sigue siendo hoy. Culpar de la pobreza a otros ha sido la estrategia para sembrar el odio como principal ingrediente de la agitación social. En el Perú, la revolución de Velasco llenó el país con carteles que decían "Campesino: el patrón no comerá más de tu pobreza". Parte de ese encono social sería aprovechado más tarde por Sendero Luminoso para desatar su guerra genocida.

Esta prédica sistemática de odio en contra del sistema capitalista, contra las empresas, los empresarios y las "clases dominantes", así como contra ciertas entidades y países como el FMI y los EEUU, y prácticamente contra toda la cultura occidental como los responsables de todos los males del planeta, ha hecho de la izquierda el sector más delirante y peligroso de la política a nivel regional. Los líderes de izquierda suelen ser evidentes desequilibrados mentales que predican el odio, y que no dudan en insultar a otros presidentes, políticos o instituciones que no gozan de su aprobación.  Tampoco dudan en emprender acciones criminales y genocidas, como ya hemos visto tantas veces. Mediante la prédica del odio a los supuestos "enemigos del pueblo", procuran reclutar adeptos a su causa. Promueven acciones de repudio, revueltas sociales y agitación política escudados en una pretendida nueva forma de democracia, a la cual llaman "democracia participativa y popular", opuesta a la tradicional y real democracia representativa, fuente de toda civilización, pero a la cual detestan y combaten. En realidad su "democracia participativa y popular" no es más que una etiqueta con la que justifican sus acciones de violencia social y desestabilización política.

Lo que debemos preguntarnos es si el interés de la izquierda por los pobres es genuina. No nos referimos a su interés por utilizarlos como combustible de su revolución sino para sacarlos de la pobreza. No lo creo. Primero porque no les conviene eliminar la pobreza ya que perderían toda su razón de ser y existir como opción política, y segundo porque tampoco saben cómo hacerlo. No hay duda de que sus tesis sobre el origen de la pobreza son equivocadas. La pobreza no se origina a causa de una estructura social o de un sistema económico. Hay un componente cultural implícito en muchas formas de pobreza. No siempre la pobreza es aquello que entienden los políticos, los burócratas y los economistas. Hay una tendencia a la medición económica para determinar la pobreza, pero eso no basta. Hay ambientes donde los ingresos no se miden en dinero porque el dinero no existe o no es tan importante, tampoco lo es el acceso al crédito bancario o el empleo de ciertos electrodomésticos. De hecho, las condiciones de vida no tienen por qué equipararse o medirse según los estándares de una sociedad occidental moderna y tecnificada. De modo que primero habría que entender lo que es la pobreza como fenómeno cultural complejo y variado.


Pobreza y cultura
Hay diferencias notables para entender la pobreza urbana y la rural, así como para calificar a comunidades aisladas que viven siguiendo su propia idiosincrasia. Ya está comprobado que la pobreza no es una cuestión económica. Familias y comunidades asistidas económicamente subsisten en su condición de pobreza. Hoy se habla de asistirlos de otras formas, con capacitación y "empoderamiento", por ejemplo. Pero no somos muy optimistas con estas nuevas formas de asistencia, pues al fin y al cabo son asistencias, y esto solo produce resultados artificiales en el afán de cambiar estilos de vida. La pobreza es en muchos casos una manera de ver a comunidades que simplemente son diferentes. El subdesarrollo es también consecuencia de una manera de entender la vida y de actuar frente al mundo con ciertos valores propios de una cultura. Sabemos que la religión es un gran componente cultural que aporta la cosmovisión básica de un pueblo y tiene una gran influencia en el proceso social.

Obviamente no es casual que los países más prósperos tengan una religión protestante y mantengan una clara separación entre el Estado y la Iglesia, mientras que los países menos desarrollados o atrasados son católicos o islámicos o de otras religiones de menor influencia, con escasa o ninguna separación entre la Iglesia y el Estado. Tampoco es casual que los países donde existe mayor libertad hayan alcanzado el desarrollo más rápido, especialmente la libertad de pensamiento, lo cual exige precisamente una cierta distancia de la Iglesia o de la religiosidad popular, pero también de creencias ideológicas. Es evidente que los países donde se han mezclado la religión y la ideología de izquierda, son lugares explosivos, causantes incluso de la nueva plaga de la humanidad: el terrorismo. Todas estas cuestiones no se evalúan con la necesaria profundidad a la hora de analizar la pobreza, y se tiende a proponer explicaciones facilistas, como la falta de inclusión social. Parece persistir una visión generalizada en la que el Estado es el gran responsable de la vida de los individuos. Cosa que es falsa.

El típico discurso izquierdista alrededor de la pobreza lleva a creer que la pobreza es una especie de enfermedad que puede ser erradicada con algún tipo de tratamiento por parte del Estado, lo que conduce a hablar en términos de "lucha contra la pobreza", traducida en programas de asistencia social. Parecen estar convencidos de que la pobreza es un mal aislado y definido, casi un objeto material, que puede ser trabajado y cambiado con acciones directas. Desde luego, toda esa concepción es equivocada. 

En las zonas urbanas donde suele concentrarse la pobreza como un manto que se esparce alrededor de la ciudad, se trata de una condición inicial muy natural. El hombre nace pobre, por decirlo así, y debe hacer algo para salir de esa pobreza. Si no hace nada persistirá en su condición de pobreza. Pero si toma las decisiones acertadas puede escapar de la pobreza al cabo de unos años. Pruebas de esto hay a montones, y ya hemos señalado algunos ejemplos. Pero para mayor abudamiento, mencionaremos que en la lista de los hombres más ricos del planeta tenemos buenos ejemplos de gente que empezó en la pobreza y hoy cuenta su riqueza por miles de millones. Hay biografías ilustres como la de Aristóteles Onasis. No son cuentos de hadas sino realidades. Pero para que esto pueda ocurrir se precisa un ambiente político y económico de libertad, donde se valore el trabajo y la creatividad individual, y se respete la propiedad. Ese es el ambiente que garantiza el capitalismo.

En resumen, no precisamos de las revoluciones sangrientas ni de los discursos de odio que promueven las izquierdas de latinoamérica si lo que deseamos es salir del atraso, el subdesarrollo y la pobreza. La solución es harto conocida. Solo tenemos que seguir el ejemplo de los países que lograron salir de la miseria. Hay ejemplos en Latinoamérica, como Chile, que luego de superar el desastre que significó el gobierno de izquierda de la Unidad Popular y Salvador Allende, ingresó a una etapa de refundación del Estado, con una visión moderna de la economía, que hoy ha llevado a esa nación a los umbrales del desarrollo. Desde luego, tampoco necesitamos que estas transformaciones sean hechas en dictaduras. Aspiramos a que nuestros países se desenvuelvan dentro de la democracia representativa y del Estado de Derecho. Pero para esto, me temo que debemos enfrentar a la izquierda cavernaria y violentista de inspiración marxista, y a las modernas versiones de neosocialismo extravagante de izquierda populachera. Adicionalmente, debemos enfrentar las posturas tibias e improductivas de los "políticamente correctos", lo que significa eliminar la hipocresía de la política.



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Mentiras y miserias del ambientalismo de izquierdas



En los últimos quince años la izquierda latinoamericana ha sufrido una transformación sorprendente, y hasta ha recobrado el protagonismo perdido luego de la caída del muro de Berlín. Pero esta vez no se trata de nuevas fuerzas guerrilleras o renovados movimientos terroristas. Más aún, ni siquiera se trata de partidos comunistas enfrentados entre sí por la pureza de su credo y por la subvención de las potencias extranjeras que hoy ya no existen. No. Nada de eso. Por el contrario, hoy tienen un credo mucho más fácil y unificado, con un camino más corto hacía las adhesiones de jóvenes incautos y
comunidades ingenuas. El comunismo latinoamericano ha sufrido una metamorfosis radical para adoptar el formato de inocentes movimientos defensores del medio ambiente y de los derechos humanos. Ese es hoy el nuevo empleo que han encontrado los ex guerrilleros, terroristas y agitadores de antaño. Pero no es que hayan abandonado sus ideales políticos y sociales, ni sus ansias de poder, ni sus instintos violentistas, ni sus sueños utópicos para dedicarse al cultivo de flores y a dar mensajes de amor al prójimo. No. Se trata de una novedosa estrategia de infiltración social y de manipulación de conciencias que ha empezado a cobrar cada vez mayor fuerza en toda la región. La defensa del medio ambiente y de los derechos humanos es pues el nuevo rostro del comunismo continental. Es hora de reconocerlo, señalarlo y darle una mirada más cercana a este novedoso fenómeno social que ha empezado a extenderse como una plaga peligrosa.

El verdadero ambientalismo surgió como un nuevo interés de la ciencia y la política en los años 70, como corolario final de las primeras leyes de protección ambiental que aparecieron en los EEUU y Canadá desde los 60. La creación del EPA (Environmental Protection Agency) -con rango ministerial- fue seguida por la aparición de nuevas especialidades académicas y una serie de interesantes innovaciones tecnológicas que atenuaban los impactos ambientales de la industria, por ejemplo en la aeronáutica y la automotriz (motores más eficientes, catalizadores de gases, combustibles más limpios, etc.), además del inicio de programas científicos de investigación de la capa de ozono, los mares y las especies en peligro, la creación de zonas protegidas, entre muchas otras iniciativas verdaderamente ambientalistas, que significaron el incremento del presupuesto del gobierno de los EEUU en un 45% en 20 años. En cambio, el actual ambientalismo de izquierda tiene muy poco o nada de ambientalismo real y mucho de escandaloso ruido. Se basa fundamentalmente en una recargada y vaga retórica general acerca del medio ambiente, untada con una gran dosis de teatralidad y dramatización. Al igual que sus viejas peroratas marxistas, también el discurso ambientalista de izquierda rebosa en consignas efectistas y frases repetitivas donde se mezclan algunos conceptos ambientales, siempre muy generales, con las típicas expresiones del socialismo latinoamericano, sin ocultar para nada el propósito radical de combatir y eliminar al capitalismo industrial. 

Como siempre, los intelectuales de izquierdas han creado todo un vocabulario novedoso en el que resaltan frases sugerentes, mezclando hábilmente conceptos ambientales y político sociales, como "justicia climática y social", "responsabilidad socioambiental", "derechos ambientales", "soberanía alimentaria", "modelo social de crecimiento sostenido", etc. Los documentos y discursos ambientalistas, propios de la izquierda ecológica, son piezas magistrales de la ambigüedad y la hipocresía, porque antes que preocupaciones ambientales destacan más sus propósitos de cambio del sistema político y económico, exigiendo un "nuevo orden económico mundial", que es la más vieja de las consignas remanentes del comunismo soviético. Esta fue la consigna que el comunismo soviético empezó a plasmar en medio de la Guerra Fría en cuanto documento y evento se organizaba en entidades como la ONU, la FAO, la OMS y otros, que luego se han repetido en foros regionales de Latinoamérica. Mucha gente joven ya ni siquiera sabe de dónde viene esta frasecita: "nuevo orden económico mundial". Lo que en realidad significaba era la propuesta de cambio del capitalismo por el socialismo. Lamentablemente ya sabemos que el socialismo es un fracaso total, en todas sus versiones. Pero la humanidad suele tener mala memoria y repetir la historia.

¿Cómo es que el comunismo mundial acabó convertido en ambientalismo? La historia es bastante simple. Al caer el muro de Berlín a fines de 1989 empezó el desplome mundial del comunismo, cuyos modelos empezaron a rodar unos tras otros cual fichas de dominó, hasta que en 1991 la poderosa y arrogante URSS dejó de existir, dejando un pestilente recuerdo de crímenes y horrores humanos desatados en nombre de la justicia social. Sin duda el comunismo es un insuperable ejemplo de la estupidez humana en busca del bien, y una muy triste muestra del nivel al que se puede llegar en la degradación humana por imponer unas ideas. Al fracaso de la URSS y sus satélites, debemos añadir los cambios ocurridos en China desde el apresamiento de la Banda de los Cuatro, a mediados de los 70, hasta la muerte de la viudad de Mao, Jiang Qing, en 1991, lo que significó la desaparición definitiva del ala dura del comunismo chino y el reforzamiento de las transformaciones que ya había iniciado Deng Xiaoping, liberalizando la economía y abriéndose al mundo. Fue la época en que Sendero Luminoso colgaba perros en los postes de Lima con carteles de "Muera el traidor Deng Xiaoping". Todo este panorama dejó sin piso y sin financiamiento a los partidos comunistas del mundo, acostumbrados a medrar de las ayudas económicas de estas potencias comunistas, incluyendo a la República Democrática Alemana y Cuba.

Ya sin financiamiento, ni guías, ni líderes, ni modelos que seguir los comunistas se quedaron pasmados. Solo les quedó un acabado Fidel Castro y una quebrada y miserable Cuba, junto a una humillante y vergonzosa Corea del Norte. Pero el estupor les duró pocos años. Los izquierdistas latinoamericanos acostumbrados ya a medrar del dinero ajeno, deambularon por Europa hasta que su gran olfato les permitió olisquear los enormes fondos que diversas instituciones mundiales destinan a financiar ONGs, esas organizaciones que canalizan las ayudas a los países del tercer mundo sin pasar por las burocracias estatales. Esa fue la única puerta abierta que encontraron. De inmediato el comunismo se alineó con dos clases de ONGs que les caía muy bien a sus fines políticos: la defensa de los derechos humanos y la defensa del medio ambiente. Por un lado tenían la oportunidad de emprender la defensa de los guerrilleros, terroristas y activistas de todo fuste e incluso llegar a instancias internacionales que ya existían en Latinoamérica, gracias al Sistema Interamericano de Derechos Humanos, el cual fue establecido básicamente para controlar las tropelías de las dictaduras militares que se constituyeron en una plaga regional durante casi todo el siglo XX, pero que en muchos casos aparecieron como respuesta a la agresión del comunismo internacional mediante la guerrilla urbana y el terrorismo. Esto fue una constante impuesta por el comunismo a nivel mundial desde el inicio de la Guerra Fría hasta la caída del Muro de Berlín, y afectó principalmente a los países del tercer mundo, y básicamente a Latinoamérica. No hubo un país de Latinoamérica libre de la plaga del comunismo y su criminal accionar. El Perú fue sin duda la víctima principal de este accionar del comunismo a nivel regional entre los 70 y 80.

La defensa de los derechos humanos le permitió a la izquierda llevar a los tribunales a los gobiernos que los enfrentaron con las armas y, más aún, exigir reparaciones económicas y volver a la sociedad como víctimas. Por otro lado el ambientalismo le dio a la izquierda latinoamericana el pretexto perfecto para cambiar su mensaje de odio de clase, sin dejar de combatir al capitalismo y a las grandes empresas transnacionales, tan odiadas dentro de la perversión mental de la izquierda. Pero más aún: les facilitó el contacto directo con las comunidades y el apoyo de estas, cosa que jamás consiguieron durante su versión guerrillera o terrorista. Además resulta mucho más fácil llegar a los indígenas con un mensaje ambiental que con grotescas tesis político sociales que nadie entiende. No tienen pues ya que adoctrinar a las masas en la lucha de clases, ni trabajar en la formación de su conciencia social, ni ninguna de esas delirantes tareas que antaño ocupaban la mente retorcida del progresismo.

Ahora el mensaje es más simple. Basta con apelar a las viejas técnicas de convencimiento universal, tan bien utilizadas por la religión durante milenios: el miedo. No solo llenan de miedos a los indígenas sino también -lógicamente- les ofrecen el camino de la salvación. Hoy los modernos predicadores de la izquierda ambientalista convencen a los campesinos de que les arrebatarán sus tierras, envenenarán sus fuentes de agua, los arrojarán de sus comarcas, contaminarán hasta el aire enfermando a sus hijos. Cosas que, en parte, desgraciadamente son ciertas en muchos casos. Nadie lo duda. Y en gran medida por la ineficiencia e irresponsabilidad del Estado que incumple su función de supervisión ambiental porque no tiene el presupuesto para hacerlo. De modo que el comunismo tenía no solo el discurso perfecto sino las pruebas de su acusación. Aunque la acusación era solo dirigida a las grandes empresas y no al ineficiente Estado inoperante. Obviamente, la "solución" que plantea la izquierda, y el plato de fondo del discurso ambientalista es el consabido "cambio de modelo económico" o "nuevo orden mundial", que adopta el nombrecito de "economía verde". En otras palabras, un socialismo agrario.

El problema es que la solución del ambientalismo ecocomunista significa la instauración de un socialismo agrario en el que deberemos convertirnos en vegetarianos y olvidarnos de todas esas "sucias industrias contaminantes", lo que prácticamente significa el regreso a la Edad de Piedra. Ni siquiera podemos hablar de la Edad de Bronce, ya que para eso se necesita extraer minerales, y el ambientalismo ecocomunista se opone a toda forma de actividad "extractivista", pues erosiona los suelos y contamina las aguas, entre otros maleficios ecológicos. En realidad, dentro del ecocomunismo no existe ninguna idea clara de lo que ven como opción razonable. Se oponen prácticamente a todo, incluyendo carreteras, represas, hidroeléctricas, industrias que consuman energía fósil, etc., sustentados básicamente en una crítica radical y persistente de lo que denominan "el actual modelo de desarrollo extractivista primario exportador". Todo lo que se puede leer como propuesta suena más a paraíso idílico ingenuo.

"Lo que necesitan los pueblos y el planeta es una transición justa y sostenible de nuestras sociedades a un modelo que garantice el derecho a la vida y la dignidad de todas las personas, y entregue un planeta más fértil y vidas más plenas a las generaciones presentes y futuras. Una transición basada en los principios democráticos de la solidaridad, en particular con los más vulnerables, la no discriminación, la igualdad de género, la equidad y la sostenibilidad; que reconozca que somos parte de la naturaleza, a la que amamos y respetamos". 

Es imposible no advertir que el activismo ambientalista de izquierdas se sostiene en poco más que una visión infantil del mundo, sin propuestas serias que vayan más allá de la retórica y la poesía idealista. De hecho no les importa mucho el sustento serio de sus acusaciones ambientales, pues basta el efecto que produce en la gente. Han dejado de lado los argumentos técnicos y científicos, tanto en el análisis real de los problemas concretos como en la elaboración de las propuestas objetivas. Después de todo, si el mensaje tiene efecto ¿a quién le importa si es verdad? Basta con que la gente lo crea. Solo hay que repetir el mensaje una y otra vez. A los indígenas se llega con el mensaje del miedo y desconfianza por la actividad minera, y a los jóvenes con el mensaje de amor por la naturaleza y la vida. No hay forma de perder. Los discursos y mensajes son una cansina sucesión de consignas, sus documentos no pasan de ser una recopilación de los mismos conceptos maniqueos y pre fabricados, y todo eso se repite exactamente igual en cualquier contexto, en todos los países y en cada conflicto ambiental que generan los agitadores entrenados por las ONGs de izquierda, que cuentan además con folletos y manuales que se descargan de la web. Latinoamérica se ha llenado de estas organizaciones ambientalistas de izquierda como si se tratara de una epidemia. También la web se ha llenado de páginas ambientalistas de todo nivel, repitiendo los términos comunes de la defensa de la Madre Tierra o la Pachamama, apelando de una manera efectista a los mitos indígenas. Además suelen emplear un lenguaje tremendista y aterrador, incluso metiendo en un mismo saco fenómenos que tienen distinto origen.

"El desequilibrio del sistema climático da lugar a fenómenos extremos, más acusados y frecuentes de calor y lluvias, ciclones tropicales, huracanes y tifones, inundaciones y sequías intensas, pérdida de biodiversidad, corrimientos de tierras, aumento del nivel del mar, escasez de agua potable, periodos vegetativos mas cortos, menor rendimiento, deterioro o pérdida de tierras agrícolas, menor producción agrícola, pérdidas de ganado, extinción de ecosistemas y agotamiento de los caladeros, entre otros. Estos fenómenos dan lugar a crisis alimentarias, hambruna, enfermedades, muertes y desplazamientos, así como a la desapareción de formas de vida sostenibles. A esto se suma la introducción de los transgénicos, los monocultivos y la industrialización de la agricultura, fuertemente promovida por empresas transnacionales que suponen una grave amenaza para la estabilidad y diversidad de los ecosistemas. Además, esto acarrea la marginalización y el empobrecimiento de los pequeños campesinos y socava su soberanía alimentaria. La agricultura industrial tiene por objeto dar respuesta a la demanda mundial que procede del consumo excesivo, en particular en los países del Norte, y no a las necesidades básicas locales. Lo mismo puede decirse de las industrias pesqueras modernas, la silvicultura intensiva y la minería, que destruyen los ecosistemas, disminuyen la biodiversidad y arruinan la vida y los medios de subsistencia de las comunidades locales". 

Este apocalipsis mundial, según los ambientalistas de izquierda, se debe al excesivo consumo de sociedades opulentas en los países del norte, abastecidas por inescrupulosas empresas transnacionales que, hambrientas de lograr mayores ganancias, deforestan bosques, empobrecen tierras y perjudican la "soberanía alimentaria" de las comunidades originarias. Esta incesante competencia por satisfacer los crecientes mercados de consumo irracional ha llevado a los países a imponer tratados de libre comercio para facilitar seguir humillando a las comunidades y empobreciendo a los campesinos. Hay que cortarles el suministro a los ricos para que el mundo se arregle y cesen todos los males del clima mundial. ¿Cómo se logra esto?

El modelo de desarrollo que promueven estas instituciones no es sólo cuestión de “economía”. El paradigma económico imperante está directamente relacionado con un sistema de pensamiento que se basa en una imagen del ser humano como “ser económico”. Esta ideología la apoyan los grandes medios de comunicación y las empresas de mercadotecnia que promueven el egoísmo, la competencia, el consumo material y la acumulación ilimitada de riqueza personal sin prestar atención a las consecuencias sociales y ecológicas de tal comportamiento. Este sistema de pensamiento está íntimamente ligado a las corrientes de patriarcado y paternalismo. Si realmente queremos hacer frente a esta crisis, necesitamos entender que la especie humana forma parte tanto de la naturaleza como de la sociedad, y que no puede existir sin ellas. Por tanto, si queremos que la humanidad sobreviva, tenemos que respetar la integridad de la Madre Tierra y tenemos que esforzarnos por conseguir la armonía con la naturaleza y la paz dentro y entre las culturas. Somos, al mismo tiempo, ciudadanos de diferentes países y de un sólo mundo. Todos compartimos la responsabilidad por el bienestar presente y futuro de la familia humana y de todos los demás seres vivos. El espíritu de solidaridad humana y de parentesco con toda forma de vida se refuerza si vivimos de acuerdo con el principio de “Uno entre muchos”.

Parece evidente que este movimiento ambientalista se ha extraviado en un ensueño de opio, y que su prédica se parece más a la de una nueva religión de fanáticos adoradores del ambiente que a la de un organismo político serio y con ideas claras. También está en evidencia la inspiración marxista de su mensaje. Al final la gran mayoría de movimientos ambientalistas de izquierda hace gala del mismo nivel de perturbación mental característico desde la izquierda de viejo cuño guerrillera y terrorista. El problema es que los modernos ecocomunistas viven carentes de un guía o gurú que los lleve por el sendero luminoso del ambientalismo, tal como antes lo hacían Marx, Lennin y Mao en su macabro recorrido hacia el comunismo totalitarista. Hoy los ambientalistas de izquierda navegan por su cuenta en el océano de la retórica iluminista en busca del Paraíso del Socialismo Verde, convertido ahora en el sueño de la pureza de la Madre Tierra, sin empresas devoradoras que la exploten, sin industrias maléficas que extraigan su petroleo, su gas o sus minerales, para satisfacción de una sociedad perdida, consumista y pecadora. Hoy los perturbados chicos buenos de la izquierda ambientalista sueñan con una nueva Edad de Piedra del futuro. 




1) Las citas fueron obtenidas del sitio: 
http://www.ecoportal.net/Temas_Especiales/Cambio_Climatico/cambiemos_el_sistema_no_el_clima_declaracion_de_los_pueblos_en_klimaforum09

2) Se extrajeron algunos conceptos del libro "The Democracy Owners’ Manual" de Jim Shultz

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